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di Elena Daniel

Non c’è relazione affettiva, lavorativa ecc. che non tiri in ballo prima o poi la questione della
fiducia.
Posso fidarmi? Mi farà del male? Mi tradirà?
Il detto “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio” dà voce ad un sentire culturale abbastanza diffuso
secondo cui le persone prima o poi finiranno col fregarti ed è quindi preferibile essere diffidenti,
esponendosi poco e proteggendosi il più possibile. A volte si pensa addirittura che le persone
intelligenti e furbe siano coloro che si fidano poco, mentre i buoni, coloro che si muovono fiduciosi
nel mondo, siano alla fine degli stupidi in quanto prestano il fianco a fregature e delusioni.
Fortunatamente uno studio del 2014 smentisce queste credenze. Noah Carl e Francesco Billari
hanno dimostrato infatti che coloro che “si fidano di più del prossimo” sono tendenzialmente persone più
felici e più sane. E pure altre ricerche avevano dimostrato che chi è più ha più fiducia è anche più
incline ad avviare nuove e proficue attività, a creare gruppi vincenti ecc., insomma a cimentarsi in
tutte quelle attività dove servono “coraggio e fiducia nel futuro”, oltre che nelle persone.

Sopravviverò?
Quella persona mi farà del male? Questione interessante! Dipende innanzitutto da cosa intenda io
per “fare del male”: cosa mi aspetto da un rapporto? in che occasioni mi sento tradita/o? mi farà del
male se avrà una relazione con un’altra persona o sarà sufficiente che non mi risponda ad un sms
entro dieci minuti? Vivrei come un tradimento delle uscite frequenti con ex partner o se si
iscrivesse ad uno sport senza di me?
E’ evidente che ciò che alcune persone vivranno come un tradimento, per altre non lo sarà
assolutamente ed è difficile che le due persone in relazione diano sempre lo stesso peso alle
diverse situazioni. In più a volte, le persone possono ferirci per motivi lontani dalla cattiveria o dal
non amarci a sufficienza: ogni scelta che una persona fa dipende da molti fattori e l’amore è soltanto uno
tra questi.
Forse la domanda che ci potrebbe essere più utile non è “mi farà del male?” Ma…”sopravviverò se
anche dovesse farmi del male?” “Sarò abbastanza flessibile e resiliente da rialzarmi e riprendere in
mano la mia vita, se dovessi ritrovarmi deluso/a?” Sentirsi senza via d’uscita, può portare a
possessività, gelosia eccessiva o vittimismo.

Meglio una fiducia ponderata che quella “tutta e subito”
Fidarsi diviene allora non più la certezza che l’altra persona non ci ferisca mai, ma la serenità che
qualora questo accadesse, si troverebbe la forza di rialzarsi e ricominciare.
Quello che molte persone sembrano dimenticare è che ogni relazione prevede una dose di rischio
da parte di entrambi: anche l’altro infatti è esposto, esattamente come noi, all’essere ferito o
tradito. E’ una scommessa che si fa reciprocamente. Scommetterei sul cavallo più lento in una
corsa? Probabilmente no: ecco che è importante che io scelga bene su chi scommettere. Non si
esce in un quartiere pericoloso di notte perché si è fiduciosi nel mondo, questo significa essere
sprovveduti e avventati. Allo stesso modo non si conclude un affare a occhi chiusi con qualcuno
che è stato arrestato per truffa.
Il cuore non è molto diverso dal portafoglio in questo: va affidato a colui o colei che, per gli
elementi che ho a disposizione, sembri affidabile per gli aspetti per me importanti. Potrò affidarmi e
condividere cose sempre più importanti, via via che questa fiducia verrà confermata nel
tempo. O viceversa potrò capire che il grosso affare, anche di cuore, sarà meglio farlo con qualcun
altra/o.

La violenza di genere ha tante forme. La psicoterapia può aiutare sia chi sente di subirla, sia chi sente di agirla e vuole cambiare.