A cura di Progetto Prospettive
Scriviamo a te, mamma.
Che ti trovi a fare i conti con l’esperienza del parto.
Sei tornata a casa, hai il tuo bambino tra le braccia e stai cercando di recuperare le forze dopo la gravidanza ed il parto.
Parliamo proprio di questo. Il parto viene generalmente narrato come una esperienza totalizzante e “naturalmente dolorosa”, dando quasi per scontato il fatto che si debba soffrire e che non lo si possa nemmeno troppo raccontare… d’altra parte “l’hanno fatto tutte!”.
Si definisce “traumatica” una esperienza che genera una “frattura” emotiva nella persona che la vive, tale da minare il senso di stabilità, di sicurezza, di identità e di continuità fisica e psicologica.
Se hai avuto una esperienza per te traumatica rispetto alla gravidanza, al travaglio, al parto o al post, potresti sperimentare:
- evitamento (ritrovandoti ad esempio a tentare di non pensare a quello che è successo o a evitare di metterti in situazioni che facciano riaffiorare i ricordi)
- pensieri intrusivi (immagini e flashback dell’evento, pensieri intensi che provocano sofferenza che ricorrono spesso e si insinuano nelle giornate)
- iperattivazione (avere delle risposte aumentate di allarme, problemi di concentrazione o sonno, comportamento irritabile)
- potresti sentirti in colpa e/o responsabile per come sono andate le cose, sentirti distaccata rispetto a cose che per te sono sempre state interessanti, faticare a provare emozioni piacevoli.
Dalla letteratura emerge che molte donne che vivono un Disturbo Post-traumatico da Stress post natale (PTSD), sperimentano anche un forte senso di colpa, perché si sentono in dovere di essere felici e riconoscenti.
Ma un parto difficile può essere caratterizzato da molti aspetti (interventi strumentali, sensazione di non riuscire a gestire il dolore, rabbia perché le cose non sono andate come ci si aspettava ecc.) che hanno delle ricadute su come ci si sente e sul recupero. Queste sensazioni non necessariamente
si configurano come un Disturbo Post Traumatico da Stress ma non lasciare che sia qualcun altro a dire come è stato il tuo parto. Lo sai solo tu ed hai il diritto di sentirti come ti senti.
Chiedi aiuto. Se hai l’impressione che le persone attorno a te non ti siano di supporto, rivolgiti ad un professionista o al Consultorio più vicino.
Datti tempo. Può non essere sufficiente, ma è sicuramente necessario.
Oltre che alle ferite del tuo corpo, occupati di quelle che senti dentro.
Non sentirti in colpa per come sono andate le cose.
Poni attenzione alla relazione con il tuo bambino. Potresti accorgerti che quello che stai vivendo ha delle ricadute su come ti senti quando sei con lui/lei.
Se hai piacere di raccontare la tua esperienza, anche in modo anonimo, scrivici all’indirizzo info@progettoprospettive.it.
E non ci dimentichiamo dei papà. Anche assistere ad un parto traumatico può essere una esperienza molto forte e degna di essere considerata ed elaborata. Siamo qui anche per loro.